- 28 Mag 2019
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Amadori, obiettivo «auto-sostenibilità» Dagli scarti del pollo energia e pet-food
Silvia Marzialetti -
Auto-sostenibilità a quota 80%. E' il traguardo raggiunto nel polo produttivo Amadori di Cesena. L'hub di Cesena rappresenta il fiore all'occhiello dell'azienda - leader del settore avicolo, 1,2 milioni di fatturato nel 2017 - che mediamente si attesta intorno al 30% di energia autoprodotta. Negli ultimi anni il gruppo si è caratterizzato per una forte attenzione ai processi di economia circolare: tutti i tasselli di questa politica sono riportati nero su bianco nel dossier sulla «Responsabilità d'impresa», che l'azienda redige annualmente dal 2014.
Compost prodotto da impianti di biogestione; pet food generato dai sottoprodotti della lavorazione; grasso utilizzato come bio-combustibile e pollina convertita per la produzione di energia: tutti gli stabilimenti Amadori sono dotati di impianti fotovoltaici; impianti di cogenerazione alimentati a biogas, gas metano e olio vegetale. «Il nostro obiettivo - si legge nel report - è tendere verso sempre una maggiore auto-sostenibilità energetica». Un esempio, in questo senso, è rappresentato da Il Campese, il pollo lavorato utilizzando 100% energia rinnovabile.
Per l'azienda, che opera nel settore avicolo da 50 anni, la «responsabilità d'impresa» si esplica attraverso quattro capisaldi: filiera integrata (dove ogni fase del ciclo produttivo è monitorata dall'azienda); benessere animale (attraverso strutture organizzate innovative) e ambiente (attraverso una politica di sostenibilità fatta di investimenti in nuove tecnologie).Più di 560 verifiche ispettive dell'assicurazione qualità e 30mila tra visite e presìdi veterinari e tecnici sul territorio tra il 2017 e il 2018. «Assicurare la massima qualità in ogni fase della filiera - si legge nel report - è per noi un dovere imprescindibile, dal momento che il settore avicolo sta vivendo un importante momento di evoluzione».
Questa mission passa attraverso l'Assicurazione qualità, un presidio formato da 45 professionisti, preposti alla sicurezza in tutte le fasi della lavorazione: dal campo alla tavola. Tutti i laboratori aziendali utilizzano la tecnica innovativa in biologia molecolare Real Time Pcr. Le analisi - tra microbiologiche, chimiche, sierologiche, di biologia molecolare e diagnostica - condotte ogni anno su tutte le fasi della filiera sono circa 510mila e i controlli microbiologici e chimici sul finito circa 88mila.
L'azienda ha ottenuto nel 2017 la certificazione del pollo allevato senza uso di antibiotici sul prodotto di punta, il Campese, allevato all'aperto.Nel 2018 la scelta del "non antibiotico" ai polli allevati con mangime vegetale e no Ogm della linea Qualità 10+.
Una filiera integrata passa anche per la cura dei mangimi e degli incubatoi in cui avviene la schiusa delle uova. I mangimi utilizzati dall'azienda (a base di mais, grano, orzo, soia e sali minerali)provengono dalla stessa filiera Amadori. Le materie prime no Ogm provenienti dal Brasile sono certificate No Amazon Biome e Proterra. Amadori dispone sul territorio nazionale di sei incubatoi e 825 allevamenti, di cui oltre sessanta destinati al Campese.